un Po di arnie
Montaggio delle arnie
Sul finire del 2020, con un fitto programma di riunioni online dato il periodo, abbiamo cominciato ad immaginare unPodimiele: dovevamo studiare e conoscere il mondo delle api, costruire il luogo dove farle arrivare e cosa ci sarebbe servito per iniziare l’avventura. Abbiamo deciso di acquistare due arnie da montare e di iniziare ad assemblarle nel mese di febbraio in attesa dell’arrivo dei primi due nuclei. Tavole di legno, viti, colla e il poter rivedere i tuoi amici, rigorosamente all’aperto e con mascherine FFP2
Colorazione delle arnie
Una casa è più bella quando ha un po’ di colore e quindi anche le casette delle nostre api dovevano essere colorate, rigorosamente con colori appositi per gli alveari. E così, mentre aspettavamo l’arrivo dei due nuclei, abbiamo dato 3 mani di colore per ciascun alveare per avere un colore brillante, omogeneo e duraturo nel tempo. I primi due colori scelti sono stati: il giallo e il blu!
Termine montaggio arnie
Terminato l’esterno ora tocca all’interno: chiodini per i distanziatori da nido e da melario e viti per le maniglie e gli agganci della porticina anteriore. Ora arnia gialla e arnia blu sono pronte! Le posizioniamo sotto gli alberi di pioppo, il luogo che avevamo stabilito, e aspettiamo che arrivino le nuove inquiline.
Arrivo dei primi due nuclei
Il grande giorno è arrivato, anzi, la grande notte! La consegna dei nuclei avviene di notte, perché per una questione di trasporto le api vengono prelevate e spostate a fine giornata quando tutte sono rientrate nell’alveare. La sera della consegna organizziamo due macchine per due sciami … perché se disgraziatamente se ne dovesse aprire uno, c’è la metà delle possibilità che tocchi proprio a te!
Il tragitto per fortuna è breve e nel giro di una decina di minuti le abbiamo già sistemate sotto i pippi. È stata una sensazione strana: abbiamo tenuto in mano due arniette (in pratica una scatola di polistirolo) con un sacco di api che ronzano all’interno, le nostre prima api!
Le api arrivano a casa
Dopo qualche giorno di tranquillità era giunto il momento di far entrare le inquiline nelle loro case. Il meteo non è stato dalla nostra parte all’inizio della nostra avventura per cui abbiamo dovuto aspettare che spiovesse e poi ci siamo adoperati per trasferire le api nelle loro arnie. In una pausa pranzo tiepida siamo riusciti a trasferire i due nuclei nelle arnie. Ora tutto era pronto, aspettavamo solo l’esplosione della primavera!
Aggiunto il primo melario (blu)
Ci hanno insegnato che la primavera è, appunto, la stagione migliore: i fiori sbocciano e i nuclei riprendono forza, vigore ed operosità. In pratica però, aprile 2021 è stato un mese freddo ed alcuni giorni è pure ghiacciato rovinando molti fiori in procinto di sbocciare. Per sostenere l’alveare e dargli la possibilità di costruire i nuovi telaini di cera gli abbiamo dato un po’ di sciroppo da mangiare nel nutritore. Finalmente inizia a fare caldo e, dopo una ventina di giorni, la famiglia blu sta bene ed è in forza. È giunta l’ora di sospendere l’alimentazione e dar loro un melario nuovo tutto da costruire.
Aggiunto il primo melario (giallo)
Con l’arnia gialla abbiamo avuto qualche problema, la famiglia fin dall’inizio era meno forte della blu e addirittura le api gialle hanno democraticamente deciso di decapitare la regina e farne una nuova (questo però senza consultarci od avvisarci! Atteggiamento molto meno democratico…). Per queste questioni elettorali hanno perso un po’ di tempo che ci ha portato ad aggiungere il loro melario solo a maggio.
Aggiunto il secondo melario (blu)
Il melario ha la funzione di essere la soffitta delle api, dove immagazzinano il miele in eccesso di cui non hanno bisogno in quel periodo. Le api blu sono state parecchio operose ed ecco che dopo la buona importazione di miele nel melario e l’opercolatura ormai avanzata è ora di dare loro un nuovo melario tutto da costruire!
Aggiunto il secondo melario (giallo)
Come per la casetta blu anche in quella gialla lo stato di avanzamento dei lavori di importazione del miele procede a gonfie vele ed è quindi giunto il momento di dare un nuovo melario con dei nuovi telaini tutti da costruire.
Ritiro dei primi due melari (giallo e blu)
Ben fatto! Un po’ increduli, a dire il vero, arriviamo al momento della raccolta del nostro primo miele! La sera prima abbiamo posizionato l’apiscampo sotto il melario in modo che tutte le api scendano verso l’alveare. Il giorno dopo abbiamo trovato solo qualche apetta, tolto il melario lo abbiamo portato in casa per attendere il giorno giusto per la smielatura.
Prima smielatura
Il grande giorno è arrivato: è il momento di fare il primo unPodimiele!
Abbiamo portato i nostri melari nel laboratorio di un amico apicoltore, che ci ha aiutati ed insegnato i trucchi della smielatura. Con le forchette abbiamo aperto le cellette e recuperato la cera d’opercolo (la migliore), poi abbiamo messo i telaini nella centrifuga e filtrato il miele che è sceso fino a riempire il bidone! Circa 20 litri con due melari, vista l’annata difficile, siamo contenti!
… ce l’abbiamo fatta a fare un po’ di miele!
Invasettamento primo miele
Abbiamo dovuto lasciare il miele nel suo bidoncino in attesa che scendesse l’umidità: per invasettare deve essere sotto il 18%. Quando finalmente il valore è sceso sotto questa soglia abbiamo prenotato la sala di smielatura presso l’Associazione di Apicoltori Veneti cui siamo associati. Visto che stiamo provando a fare tutto al meglio, abbiamo preferito invasettare in un luogo idoneo e controllato dall’ULSS locale; per questo motivo trovate sul barattalo del nostro miele un’etichetta conforme alla normativa vigente e il lotto di produzione.
Ritiro degli altri due melari (giallo e blu) e inizio del blocco di covata
L’inizio di agosto ha coinciso con la fine della produzione del miele. Il ritiro dei due melari è avvenuto esattamente come quello precedente. Mentre noi stavamo aspettando che il secondo raccolto maturasse, le api hanno continuato l’importazione per prepararsi all’inverno.
Altro passaggio fondamentale di questo periodo è il blocco di covata, tecnica usata per evitare il diffondersi dell’acaro di Varroa, parassita pericoloso per la sopravvivenza dell’alveare. Questo acaro punge le api nei primi giorni di vita larvale provocando malformazioni. A tal fine si cattura la regina e si sospende per 20 giorni la sua deposizione delle uova in modo tale che tutte le celle del nido siano aperte e si possano fare i trattamenti. I trattamenti sono obbligatori per legge.
Seconda smielatura
Il secondo miele, meno umido del primo avendo passato più tempo nel melario, si presenta più scuro anche per l’avanzare della stagione e il cambiamento delle fioriture. Essendo nel periodo ferragostano, abbiamo deciso di andare a noleggiare lo smielatore dall’associazione di apicoltori locale in modo da essere autonomi nelle operazioni di smielatura. Questa volta lo strumento era manuale e non è stato facile prendere il tempo giusto per far roteare per bene la centrifuga. Una volta preso il ritmo il profumo del miele si è sparso per tutta la stanza riempiendoci di soddisfazione per il nostro secondo raccolto.
Trattamento con l’ossalico e liberazione delle regine
Passati i venti giorni da quando le regine sono state confinate nel loro telaio sopra il nido, tutte le celle di covata sono aperte: la varroa non può nascondersi e quindi abbiamo proceduto spargendo, con una siringa, una soluzione di acido ossalico e zucchero per ogni arnia. Con la giusta concentrazione l’acaro muore cadendo sul fondo dell’arnia.
Purtroppo nel liberare le regine, quella dell’arnia gialla è morta; ci siamo trovati così con uno sciame senza covata, senza regina a poche settimane dall’autunno. Abbiamo dovuto procurarci perciò un nuovo sciame con regina in modo da ricongiungerlo con quello rimasto orfano e permettere alle api della casa gialla di affrontare l’inverno.
Secondo trattamento di ossalico
Una volta effettuato il primo trattamento, va controllato il fondo delle arnie per capire quanta varroa si è riusciti a colpire e, se effettuare o meno, un altro trattamento.
Dopo il primo trattamento abbiamo notato un buon numero di varroe cadute, questo ha significato che eravamo riusciti a colpirle ma non era del tutto sufficiente, così abbiamo deciso di intervenire con un secondo trattamento, più lieve ma comunque efficace.
Secondo invasettamento
Con l’inizio di Settembre è il momento per il secondo invasettamento; come per il primo abbiamo prenotato la sala presso il Centro di Apicoltura di Bergantino e invasettiamo il secondo raccolto dopo aver aspettato l’umidità giusta.
Etichettatura e inizio delle vendite
Siamo pronti per vendere il nostro primo miele! Lo abbiamo etichettato con il nostro logo e, con il supporto dell’Associazione Apicoltori del Veneto, abbiamo inserito anche tutte le indicazioni necessarie per la sicurezza alimentare: scadenza e numero lotto di produzione.
Con il supporto di un buon passaparola abbiamo iniziato a vendere i nostri primi vasetti e ci siamo organizzati anche in previsione dei regali di Natale.
Trattamento invernale
“L’inverno sta arrivando” e anche le nostre api hanno bisogno di prepararsi al meglio: abbiamo previsto un terzo trattamento, leggero, come il secondo, spruzzato in tutta l’arnia senza ingabbiare la regina.
Tutti i trattamenti sono stati regolarmente registrati come da procedura sul registro dei trattamenti vidimato e controllato da ASL competente.
Adesso tutto è pronto per il letargo delle api: rimarranno all’interno dell’arnia fino a quando le temperature non inizieranno a risalire.
Non ci resta che aspettarle alla prossima primavera!
Attività invernali e nuove arnie
Con l’inizio dell’autunno iniziamo a prepararci per il nuovo anno apistico! Per questo motivo vogliamo guardare avanti e ci apprestiamo ad acquistare due nuove arnie da riempire la prossima primavera. Non sappiamo ancora se acquistando nuovi nuclei o trovandone di liberi in natura, lo scopriremo con l’arrivo della bella stagione. Intanto aspettiamo e ogni tanto controlliamo se tutto procede bene a casa gialla e casa blu!